7 Commenti

Molto bello, questo posto, Mafe. Non derivo da una formazione simile alla tua, ma rifletto da tempo sul potere delle narrazioni nella didattica (specialmente nelle aree più periferiche e meno battute di essa, vedi nelle discipline a torto considerate 'tecniche'). E ne ho piene le tasche del termine 'storytelling' che là viene usato come se fosse prezzemolo! Grazie anche per l'indicazione dei testi di Duarte, nei quali mi ero già imbattuta ma che non ho mai acquistato. Buona giornata! Simona

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"Possiamo davvero dire, possiamo far dire ai nostri clienti, possiamo far pagare i nostri clienti per dire ai loro clienti che il lieto fine non esiste e che nella migliore delle ipotesi è solo il punto di una partenza di una nuova storia, di una spirale (evolutiva) invece che di un cerchio?" Ma certo che sì! Che cosa c'è di maggiormente auspicabile (lieto fine) di una crisi di senso (l'eroe che torna cambiato in un mondo uguale) che innesca un meccanismo trasformativo/evolutivo che ti apre a nuovi orizzonti?

Ammetto che però non ho compreso tutti i passaggi dell'articolo che hai scritto Mafe. In alcuni punti è troppo "alto" per me. E poi mi tocca fare le domande che nessuno ha il coraggio di fare. Vabbeh.

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Bella discussione... però nel monomito l'eroe non torna mai all'inizio, non è mai un cerchio ma sempre una spirale. Il protagonista che torna non è quello che è partito, altrimenti non si è compiuto il viaggio. E non sempre il ritorno è positivo, anzi, spesso non lo è.

È solo con la disney che funziona sempre così. :-)

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